Il mondo dei pagamenti in Europa, dopo anni di estrema quiete, ha subito un’accelerazione importante prima con l’introduzione nel 2014 dell’area unica dei pagamenti in euro, denominata anche Single Euro Payment Area (SEPA); e poi con l’adozione della Payment Service Directive 2 (o PSD2), che in Italia è avvenuta nel 2017. Quest’ultima direttiva, in particolare, è stata creata con l’intento di avere una maggiore integrazione dei sistemi di pagamento, in modo da abilitare nuovi servizi, liberalizzare il mercato e aumentare la sicurezza e la protezione degli utenti.
Queste due pietre miliari hanno profondamente cambiato l’universo dei pagamenti accelerandone la digitalizzazione. I metodi di pagamento tradizionali - come il contante e gli assegni -, anche se ancora presenti, stanno lasciando sempre più spazio a pagamenti innovativi come l’Instant Payment e il Mobile Payment, rispettivamente uno scambio immediato di denaro fra conti bancari e il pagamento via smartphone.
Un discorso a parte va fatto per le carte di debito, di credito e per le prepagate: sebbene possano essere considerate un sistema di pagamento oramai tradizionale, ben si integrano con le innovazioni digitali degli E-wallet e, per questo, vantano prospettive di crescita del +5-10% nei prossimi tre anni.
Inoltre, la pandemia da Covid-19 ha accelerato ulteriormente questo processo di digitalizzazione e, oggi, il contactless è diventato un requisito indispensabile per effettuare un pagamento.
Queste tendenze sono confermate dai dati 2021 relativi al mercato dei pagamenti in Italia provenienti dall’Osservatorio Innovative Payments del Marzo 2022 del Politecnico di Milano:
• Sono 40 milioni gli italiani che utilizzano pagamenti digitali.
• La crescita del transato ammonta al +22%.
• La crescita dei volumi / del numero delle transazioni registra un +34%.
• La crescita dei pagamenti contactless sfiora il + 55%.
• La crescita dei pagamenti e-commerce arriva al + 21%.
• La crescita dei pagamenti innovativi tocca il + 90%.
Secondo gli esperti, questo sviluppo positivo continuerà: il mercato dei pagamenti digitali, infatti, risulta ancora sottopesato rispetto a quello di paesi anticipatori come gli Stati Uniti o le regioni del Nord Europa. In più, tra la fine del 2023 e l’inizio del 2024, ci si attende una regolamentazione delle Crypto a livello Europeo, un’iniziativa che, assieme al progetto legato all’euro digitale previsto per il 2025, punta a incrementare esponenzialmente i volumi e il transato dei pagamenti digitali.
Una possibile minaccia a questo percorso di ascesa potrebbe essere costituita dagli alti livelli di inflazione ai quali la società globale è sottoposta in questo momento di incertezza. Così, l’aumento dei tassi di interesse conseguente alla manovra restrittiva messa in atto dalla BCE – che potrebbe continuare anche per qualche anno – potrebbe ridurre i consumi delle famiglie ma anche quelli delle aziende.
In questo scenario, dunque, quale ruolo gioca il contante? La diffusione su scala sempre più larga dei sistemi di pagamento innovativi e digitali non andrà a eliminare l’uso del contante, anche se certamente porterà a una riduzione nell’utilizzo di questo mezzo. Monete e banconote, infatti, vengono ancora preferite dalle generazioni precedenti a Millennial e Gen Z per il pagamento del lavoro sommerso.
Per il futuro, ci si aspetta che strumenti digitali e innovativi come il Buy Now, Pay Later, il Request to Pay e i Mobile e Contactless Payment prendano sempre più piede magari in un sistema basato sul metaverso nel quale le criptovalute possano finalmente essere regolamentate seppur continuando a convivere con l’euro digitale.