Perché le PMI sono il bersaglio preferito degli attacchi informatici?

Mentre i titoli dei giornali si concentrano spesso sulle perdite miliardarie delle grandi multinazionali, sono le piccole e medie imprese (PMI) a subire le conseguenze più gravi quando si verificano attacchi informatici, spiega Anders Liland, Consulting Manager & Information Manager presso Sopra Steria Norway.
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Gli attacchi informatici stanno diventando sempre più sofisticati, e un numero crescente di aziende ne subisce le conseguenze. Tuttavia, molte piccole e medie imprese non dispongono né di misure di sicurezza di base, né di un piano di risposta in caso di incidente. Questo le rende inutilmente vulnerabili e aumenta il rischio di conseguenze gravi quando un attacco colpisce.
Infatti, sebbene i titoli dei giornali mettano in evidenza le perdite miliardarie delle grandi aziende globali, sono spesso le PMI a essere meno preparate ad affrontare gli attacchi. Spesso non hanno risorse dedicate alla sicurezza informatica, procedure strutturate o solide riserve finanziarie. Di conseguenza, l’impatto è più pesante e il percorso di ripresa più lungo.

Le PMI nel mirino

I cybercriminali stanno prendendo di mira un numero sempre maggiore di aziende, e le piccole e medie imprese non passano più inosservate. Nel report di Sopra Steria «State of Cyber Security 2025», il panorama delle minacce viene descritto come uno scenario in cui gli attacchi informatici sono più frequenti, più precisi e spesso difficili da rilevare. Gli aggressori utilizzano oggi strumenti automatizzati, intelligenza artificiale e soluzioni IT per coprire le proprie tracce, richiedendo quindi difese più robuste che mai.
Questa situazione è particolarmente complessa per le PMI: molte di esse non dispongono di un approccio strutturato alla cybersicurezza, il che le rende ancora più vulnerabili, non solo come bersagli diretti, ma anche come potenziali punti d’ingresso verso altre organizzazioni, attraverso catene di fornitura e partnership.

Cosa si può fare, anche con risorse limitate?

Spesso incontriamo piccole e medie imprese che credono che la cybersicurezza sia un lusso fuori portata. Ma non si tratta principalmente di costi elevati, si tratta di consapevolezza, volontà di agire e capacità di dare priorità alla sicurezza prima che avvenga un attacco.
Essere preparati non deve essere né costoso né complicato: molte delle misure più efficaci hanno un impatto significativo a costi contenuti, se implementate correttamente:

  • stabilisci buone procedure: utilizza l’autenticazione a due fattori, aggiorna regolarmente le password e assicurati che non tutti abbiano accesso a tutto;
  • forma i tuoi dipendenti: il firewall più importante resta la persona seduta davanti al computer. Programmi di sensibilizzazione e formazione regolare fanno una grande differenza;
  • esegui backup regolari e testa il ripristino: i backup devono essere fisicamente o logicamente separati dai sistemi che proteggono, per evitare che vengano compromessi durante un attacco;
  • dai priorità a ciò che conta davvero: identifica i sistemi, i dati e i processi più critici per la tua attività. Questo ti offrirà una base solida per prioritizzare le misure, garantire la continuità operativa e allocare le risorse dove servono di più. Comprendere cosa va protetto davvero è il cuore di un approccio alla sicurezza basato sul rischio;
  • prepara un piano di risposta: chi fa cosa, quando e come? Più l’organizzazione si è allenata in anticipo, più sarà rapida nel contenere i danni;
  • proteggi la tua catena di fornitura: definisci requisiti di sicurezza per i tuoi fornitori, per evitare che vulnerabilità nei loro sistemi diventino punti d’ingresso verso i tuoi e viceversa.

“A noi non succederà” non è una strategia

Molte aziende mantengono ancora l’atteggiamento del «probabilmente non succederà» a noi quando si parla di attacchi informatici. Ma nel panorama di minacce attuale, la domanda non è se verrai attaccato, ma quando.
La sicurezza deve diventare una parte naturale e prioritaria delle operazioni quotidiane e della governance aziendale anche per le piccole e medie imprese.
Non si tratta solo di tecnologia o investimenti costosi, ma di cultura, consapevolezza e responsabilità. Con pochi passi semplici ma mirati, è possibile essere molto più preparati quando, inevitabilmente, l’attacco arriverà.
La sicurezza non è un lusso, è una necessità.
E tutto inizia con l’assumersi la responsabilità, prima che qualcun altro prenda il controllo.



Contenuto originale pubblicato il 17 Ottobre 2025: Be prepared: Why cyberattacks can hit SMEs hardest.

 

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