Quali sono state le principali direttrici del vostro percorso di trasformazione digitale?
«Abbiamo lavorato a 360° sui sistemi e sulle attività aziendali. Ci focalizzeremo sul tema dei dati».
Da quale contesto siete partiti e quali erano gli elementi chiave della trasformazione?
«Partivamo da un’architettura on-premise molto complessa, con ben 17 diversi CRM. Ogni sistema aveva i propri strumenti di reportistica, che accedevano direttamente ai database di produzione, rendendo difficile la gestione unificata delle informazioni. Il nostro obiettivo principale era quindi quello di unificare i sistemi, migrare tutto in cloud e costruire una reportistica integrata, derivante da più fonti di dati».
Quali sono stati gli step chiave di questo percorso?
«Il progetto è partito all’inizio del 2020 con una fase di studio e valutazione preliminare della situazione. Abbiamo analizzato i dati esistenti e la loro collocazione, per poi progettare un’architettura adeguata. Successivamente, abbiamo iniziato a costruire il nuovo ambiente e, in parallelo, abbiamo lavorato per raccogliere dati da circa venti sistemi, con l'obiettivo di creare un “golden record” a cui collegare tutte le informazioni. Questo ha consentito sia di predisporre i dati per il popolamento iniziale del nuovo CRM che di costituire la base del nuovo data warehouse».
Qual è stato il contributo di Sopra Steria in questo processo?
«Sopra Steria ci ha supportato nella costruzione e integrazione del nostro data hub, aiutandoci a raccogliere e armonizzare i dati provenienti da più sistemi, tra cui area digitale, operations e processo acquisti. Questo ha avviato un processo di miglioramento continuo, alimentando il data hub con nuove fonti man mano che ampliavamo il nostro data warehouse.
Sopra Steria ha sviluppato pipeline di data fusion e data flow, permettendoci di gestire con successo l’integrazione di 15 sistemi. Inoltre, abbiamo realizzato server virtuali per la reportistica, con 27 workbook attualmente operativi».
Quali benefici avete ottenuto da questa trasformazione?
«I principali vantaggi che abbiamo riscontrato riguardano la creazione di un repository unico per la gestione centralizzata dei dati, il miglioramento della governance delle informazioni e la riduzione della complessità tecnica e operativa. Abbiamo ottenuto maggiore flessibilità dei sistemi, anche grazie al cambio degli strumenti di reporting, e abbiamo ampliato le possibilità di migliorare la reportistica e l’analisi dei KPI.
La nostra visione si basa su una “piramide del valore” e sull’importanza della human centricity. Questo significa non solo utilizzare i dati in modo efficace, ma anche esplorare continuamente nuove opportunità di miglioramento dell’efficienza e del business grazie agli insight rilevati».

Quali saranno i prossimi passi?
«La scalabilità è fondamentale per noi: la crescita dei servizi innovativi dipende dalla facilità di gestione tecnologica. L’integrazione delle soluzioni Google nei nostri sistemi ci offre nuove opportunità di analisi e di sviluppo.
Stiamo valutando nuove opzioni per migliorare ulteriormente la reportistica e la qualità dei dati. Ci stiamo, inoltre, orientando verso analisi “di laboratorio” utilizzando gli strumenti messi a disposizione da Google quali Vertex, Looker o altri. Tuttavia, prima di adottarli, dobbiamo approfondirne il funzionamento e verificarne l’applicabilità».

Dai dati al futuro: un percorso di innovazione continua
Il percorso di trasformazione digitale di Fiera Milano è un esempio concreto di come l’adozione di nuove tecnologie possa migliorare l’efficienza operativa e creare nuove opportunità di business. Grazie a un approccio strategico e a un lavoro di squadra tra competenze interne ed esperti del settore, l’azienda ha sviluppato un ecosistema digitale integrato, in grado di valorizzare al meglio i dati e supportare la crescita futura.