Sopra Steria Italia è stata invitata a partecipare all’evento promosso dal Dipartimento di Ingegneria Informatica, Automatica e Gestionale dell’Università La Sapienza di Roma, dedicato al tema della parità di genere nel mondo del lavoro.

L’iniziativa nasce dalla collaborazione con SheTech e STEAMiamoci – Assolombarda, e si inserisce in un percorso di valorizzazione delle aziende impegnate su questo fronte.
Durante l'evento del 29 maggio abbiamo avuto modo di confrontarci con altre realtà aziendali differenti, tutte accomunate da un impegno concreto verso l’equità e l’inclusione: AGIC, Bureau Veritas, Dab Sistemi Integrati, EY e Fastweb-Vodafone.
Per Sopra Steria Jennifer Corrente, Energy Consultant, che ha condiviso la sua esperienza professionale davanti a una platea di studentesse universitarie e dottorande.
Il nostro coinvolgimento è stato reso possibile grazie alla Certificazione per la Parità di Genere, che ha fatto sì che Sopra Steria fosse scelta tra circa 20 aziende candidate. A seguire, pubblichiamo un’intervista esclusiva con Martina Lieto di SheTech, moderatrice dell’evento, per approfondire il significato dell’inclusione in azienda e l’importanza di testimoniare modelli positivi nel contesto STEAM. |  |
Quali sono le sfide principali che vanno affrontate nel promuovere la parità di genere nel settore tecnologico e come SheTech sta cercando di superarle?
Le principali sfide sono di natura culturale e sistemica. Fin dall’infanzia, molte ragazze sono condizionate da stereotipi di genere che le portano a sentirsi non “adatte” per la tecnologia o la programmazione, anche quando possiedono tutte le competenze per eccellere. Questo influisce sulle loro scelte accademiche e professionali, portandole spesso ad autoescludersi dai percorsi STEM. In ambito aziendale in particolar modo, le donne devono affrontare bias inconsci nei processi di selezione, promozione e valutazione delle performance. A ciò si aggiungono le difficoltà legate alla conciliazione tra vita privata e lavoro, che ancora oggi ricadono in gran parte sulle donne. Per affrontare queste sfide, SheTech punta molto sulla formazione: organizziamo bootcamp di coding e intelligenza artificiale per avvicinare le donne al mondo tech, e offriamo percorsi per orientare le giovani generazioni verso le materie STEM. Oltre alle competenze tecniche, riteniamo fondamentali anche le soft e digital skills, come leadership, negoziazione, public speaking, professional storytelling e linguaggio inclusivo. Sensibilizzare e formare le donne su questi temi è cruciale per valorizzare i talenti, favorire la crescita professionale, migliorare le condizioni contrattuali e contribuire all’innovazione nei settori tecnologici.
Quali strumenti e risorse ritenete siano più efficaci per aiutare le donne a crescere professionalmente nei settori STEAM?
Gli strumenti più efficaci sono quelli che uniscono formazione, supporto e visibilità. Oltre ai percorsi formativi tech e digitali, è importante creare comunità di riferimento, offrire mentoring e role model concreti e fornire occasioni per fare networking. Le donne hanno bisogno di sentirsi parte di un ecosistema che le supporta e le valorizza, e di accedere a risorse che permettano loro di acquisire competenze, aumentare la fiducia in sé stesse e ambire a ruoli di leadership.
Quali cambiamenti sperate di vedere a breve nel mondo del lavoro tecnologico per migliorare l'inclusività e le pari opportunità?
Speriamo di vedere una maggiore consapevolezza e responsabilità da parte delle aziende e, in generale, nel mondo del lavoro: è fondamentale cambiare la cultura del settore tech e garantire una rappresentanza più equa.
Quando parliamo di inclusività, ci riferiamo anche alla rappresentanza di persone LGBTQIA+, professionisti e professioniste con disabilità, e persone di diverse generazioni o background. In questo percorso è importante anche il coinvolgimento attivo degli uomini, promuovendo una logica di alleanza e corresponsabilità. Allo stesso tempo, è necessario lavorare sul tema dei bias e degli stereotipi, intervenendo precocemente, ad esempio attraverso un avvicinamento alle discipline STEAM già nelle scuole o comunque fin dalla prima infanzia, per garantire pari opportunità fin dall’inizio del percorso educativo.
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